Oliver Cromwell, nel 1653, fece irruzione nel palazzo del Parlamento inglese e pronunciò queste parole.
Mai accezioni come queste furono più realistiche ed anacronistiche:
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se fosse
è semplice vivere, basta inanellare un giorno dopo l’altro, chiudere delle esperienze e farne tesoro
è facile, basta svegliarsi e vivere, senza aspettative e senza sogni, puntando semplicemente al giorno dopo
solo che è inumano non avere sogni e aspettative, è immorale anche solo provare a raccontarlo
nessuno ti capirà, qualcuno ti compatirà, non c’è chi ti crederà
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destra sinistra oppure dritto, ma anche sopra
Dopo il Town Meeting di ieri sera ho riflettuto molto su una domanda estemporanea fatta da uno degli intervenuti:
ma esistono ancora la destra e la sinistra?
Ci ho riflettuto perché, visto il fatto che noi ci collochiamo sopra e avanti, anche se apparentemente banale, in realtà la domanda e lecita, estremamente lecita.
Volevo quasi intervenire e rispondere li per li, ma la mia timida mano alzata è passata in secondo piano per un motivo molto semplice, è difficile far comprendere che ci hanno sempre preso per i fondelli, sempre.
Capisco che dall’esterno sembriamo catastrofisti e cospirazionisti a buttarla giù così a questo modo, sempre, sempre, ma è così, sempre, effettivamente è una catastrofe.
Sulla base di questo articolo di Pansa, condivido un mio pensiero di ieri sera, sperando sia una riflessione per tutti:
la destra e la sinistra non esistono, è appurato e matematico, non sono mai esistite
il fatto che fossero state affibbiate queste identificazioni ai due schieramenti generava due distinte fazioni principali di governo, diverse e inconciliabili, ciò non era necessariamente un senso logico o un nesso con la realtà, semplicemente un’invenzione giornalistica filo-mafio-vaticana, puramente strumentale, di qualcuno che aveva interesse a dividere ancor di più il dibattito e il confronto che si stava creando. Se immaginiamo la destra e la sinistra come due mani, diventa inconciliabile stringersele reciprocamente in un accordo. Una nomenclatura in puro stile macchiavellico, di cui il “buon caro” vecchio Andreotti è sempre stato un grande estimatore ( di Macchiavelli ma anche dei giochetti di potere ), che quindi perciò lo ha coltivato con grande cura.
Sin dall’antichità, in tutto il mondo, è sempre esistito il concetto Divide et impera, Divide and Conquer, un modo per soggiogare il nemico nel modo più subdolo, creando una guerra interna di poteri e lasciare che tutto si sfasci da solo o con il minimo sforzo.
In realtà esiste solo la politica fatta dai cittadini, la politica intesa come polis ethica, etica pubblica.
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disteso – concentrazione – equazione della felicità
Nell’erba disteso, occhi chiusi, lentamente si libera lo spirito pesante.
Ogni traccia di civiltà e condizionamento qui svanisce, solo io e me.
La testa cede il passo al vuoto, dono dei profumi e dei canti di vita, nel bosco batter d’ali e brusii diffusi.
…
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Il paradosso del debito pubblico
Il valore di questo mio appunto di economia è prettamente morale. Infatti non è mia intenzione parlare di complotti o fare il catastrofista. Con questo piccolo resoconto mi limito solo a riportare i fatti, da cui poi ognuno di noi può trarre le sue valutazioni.
Pressoché ogni Paese del mondo ha una banca di riferimento, detta centrale, che ha i due compiti principali di stampare la moneta corrente in quel Paese e di decidere il cosiddetto potere d’acquisto che la stessa moneta possiede. Ora, lo Stato, avendo bisogno di moneta circolante all’interno del sistema economico, chiede a questi istituti (che, è bene ricordare, sono PRIVATI) un vero e proprio prestito, non molto differente da quelli che nella pratica comune si richiedono per un mutuo (l’unica differenza è che i soldi prestati vengono stampati a costo praticamente nullo da tali istituti: vedi SIGNORAGGIO), o cose simili. Ovviamente la banca rivorrà indietro il prestito, gonfiato però da un interesse il cui tasso varia di statuto in statuto, deciso a tavolino dai consigli di amministrazione delle stesse banche. Lo Stato, ricevuto il prestito, rilascia i famosi titoli di Stato, obbligazioni a garanzia del rimborso del prestito ricevuto allo scadere del termine pattuito. Conseguenza logica di questa pratica è che, trovandosi lo Stato nella condizione di dover restituire un prestito gravato da interesse, DOVRA’ SEMPRE RESTITUIRE UNA CIFRA SUPERIORE A QUELLA EFFETTIVAMENTE RICEVUTA DALLA BANCA CENTRALE. Quindi, sarà sempre, perennemente, costantemente in debito con l’istituto bancario centrale.
Ecco il paradosso. Il debito pubblico, tanto demonizzato, è una costante essenziale del moderno sistema economico monetario; il fallito, il protestato, il povero, sono parte essenziale del sistema, poiché se per assurdo tutte le persone di un Paese riuscissero a saldare i propri debiti ed anche lo Stato riuscisse a fare altrettanto… non ci sarebbero più soldi in circolazione per pagare gli interessi.
Rapporto di indebitamento dei paesi del mondo: l’Italia è seconda solo al Botswana. Estratto dal Wiki sul Debito Pubblico… prego notare la cartina, quella righetta scura in mezzo al mediterraneo non è una sgommata di matita…
l’amore
Leggendo e analizzando scopro tante cose sull’amore umano, umano sì, perché a differenza della scienza e della teologia a me viene il forte dubbio che anche il resto della vita sulla terra possa provare qualche forte forma d’amore.
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