
Alla Fiera dell’Est, per due soldi, la Nipote di Melucci sul Trc parlò.
Dunque ce l’ha fatta. La settimana appena trascorsa è stata testimone della prima uscita pubblica del nuovo Presidente di Agenzia Mobilità, Roberta Frisoni (solo incidentalmente nipote di Maurizio Melucci) il manager a cui sono dovute solo le spese per essere tale.
Il debutto è stato ad Ecomondo, in uno splendido stand a forma di tram, da dove ha spiegato, con il supporto del Presidente del Piano Strategico Maurizio Ermeti, il senso di un autobus da 100 milioni di euro…. milione più, milione meno.

Ricordate quando fino a non molto tempo fa il Primo Cittadino minacciava (sui giornali locali) interventi legali contro il Demanio se non avesse consegnato nelle sue mani il lungomare di Rimini? Bene. Era una smargiassata in quanto trattasi di intervento già previsto da tempo. Si chiama Federalismo Demaniale ed è promulgato in tutta Italia… non solo per quelli che parlano di Friburgo dalla Gruber.
Il Federalismo Demaniale consente a Rimini, nella fattispecie, di poter operare modifiche sostanziali al lungomare prima intoccabile. Ad esempio si potrebbe trasformarlo nel ”Parco del Mare” come previsto dal Piano Strategico. Non l’avete mai visto il progetto? È un incrocio tra il lungomare di Misano e quello di Riccione, verde con parcheggi interrati, ma più figo perché prevede una spiaggia riportata alla natura con le utilità degli operatori (bagnini, chioschisti e albergatori) nell’armonia di un unico progetto.
So che a questo punto vi starete chiedendo: e i soldi? Secondo quanto convintamente esternato da Ermeti allo stand (e secondo quanto rappresentato dall’intellighenzia politica negli ultimi tempi) i soldi li dovrebbero mettere i privati. Per i bagnini certo c’è il problema della Bolkestein che rende incerto il futuro, ma la promessa è di far insistere i loro investimenti preminenti sulla zona soggetta a federalismo e cose di poco conto sulla parte di spiaggia minacciata dalla ghigliottina europea.
Sapete una cosa però…? Non importa, perché uno stralcio dell’idea rappresentata si potrà comunque realizzare. Esiste infatti un’organizzazione, il Consorzio del Porto, che è stata la prima ispiratrice del progetto e che sembra già sufficientemente strutturata per potarne a compimento la parte che la riguarda. Anche ad Ecomondo, a margine di progetti piuttosto generici, spiccano plus come: ”Il Molo del Welness” e il “Parco Fellini”
La linea che a tutti gli effetti della deduzione sembra potersi realizzare è la rappresentazione di un grande progetto per il quale non ci si sofferma troppo nell’effettiva e totale realizzazione, perché l’importante ne è una piccola parte. Il Trc resterà solo in quei dieci km? Non importa perché il suo scopo è far chiudere il lungomare. Bagnini, chioschisti e albergatori non si metteranno d’accordo al fine di ottenere finanziamenti per il Parco del Mare? Non importa perché per la parte più importante di Rimini è già tutto pronto, senza nemmeno tappi a forma di delfinario.
P.S.
Nel titolo vi avevo ingolosito con le dichiarazioni della nipote prodiga. Se ne ho parlato poco è perché, per me, sono di poco conto rispetto a quelle dei veri attori della trama riminese e, leggendole sui giornali, fanno quasi tenerezza. Un esempio. Quando le domandano se sia stato fatto qualche errore dichiara che AM è stata pessima nella comunicazione. Il suo primo esempio di comunicazione corretta? Alla domanda su che cosa pensa dei problemi avuti con i proprietari espropriati risponde: sono cose che succedono.
Davide Holmes Cardone
[@DadoCardone]